Artista Jon Kraja cattura un "brivido congelato nel tempo" con le sue opere surrealiste. Cresciuto nell'Albania comunista, l'artista vede la pittura come un atto rivoluzionario, che infonde colore e significato al mondo che lo circonda. Attingendo dall'inconscio, Kraja crea scene vivide in cui le sue figure sono spesso segnate dal dolore. In bilico tra il suo paradiso personale e l'inferno, le sue opere si sentono intrappolate tra queste due forze opposte.
Nel Chiaro di luna 9, un cane toro giace su un fianco sotto un globo vibrante e nuvoloso separato da due distinti piani di colore. Senza vita e con solo un punto viola intorno al viso, il cane sembra disinteressato a ciò che sta accadendo sopra, negandosi i piaceri dell'ignoto. In Movimento politico nei paesi in via di sviluppo, una donna incolore si china con un braccio contorto, colta sul precipizio di due piani in collisione intrisi di accenni di blu e giallo. Infondendo nell'opera il simbolismo, l'artista ci offre una finestra sulle sue lotte interne, attingendo dalle sue esperienze di vita in un mondo senza colore.