La fama è la nuova immortalità: le icone contemporanee costellate di stelle di Lady Gioconda
La ritrattistica contemporanea delle celebrità assume molte forme, solitamente fotografiche, che vanno dai metodi mordi e fuggi di paparazzi come Ron Galella agli elaborati e scrupolosi preparativi per l'allestimento di Annie Leibovitz, la diva del genere, che illumina e posa i suoi soggetti come se stesse filmando scene di un lungometraggio. Pochi fotografi, tuttavia, raggiungono qualcosa di simile alla perfezione poetica del pittore Lucien Stilss, conosciuto professionalmente come Signora Gioconda, i cui oli su tela sono il più vicino possibile, in un'epoca sempre più secolare, ad avere le nostre icone religiose. Ammettiamolo, nel bene e nel male, le celebrità, per molti oggi, sono gli unici dei e dee in città (dimentica la “G” maiuscola): più grandi della vita, che la fanno da padrone sull'Olimpo dei mass media. Nessun altro artista sembra conoscere o accettare il loro status più prontamente di Lady Gioconda, che lavora in uno studio vicino a Rapallo, in Italia. Che si tratti di santi, peccatori o in riabilitazione, l'artista, che sembra amarli, afferma di cercare di "raffigurare ogni modello nell'espressione più dolce e amorevole". Sebbene ammiri anche Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, dopo essersi formata all'Accademia di Firenze guarda principalmente ai maestri del Rinascimento italiano per l'ispirazione, sia tecnica che spirituale. In effetti, a differenza di Andy Warhol, forse il suo predecessore artistico più stellato (per il quale la cosa più vicina a un alone erano le tonalità DayGlo), Lady Gioconda spesso si spinge fino a circondare i soggetti dei suoi ritratti di un nembo onorario, come il medaglione d'oro che colloca strategicamente dietro la testa del principe William –– al quale dona benevolmente anche una folta capigliatura che fa apparire il giovane regale irsutamente sfidato ancora più miticamente regale. A somiglianza di Scarlett Johansson, l'ingenuità del film dalla ciocca d'oro è coronata da un alloro di fiori e circondata da putti svolazzanti. La sua carnagione color pesca e crema è completata dall'abilità unica di Lady Gioconda di far brillare l'olio su tela come la luce del sole che filtra attraverso una vetrata. Sul lato più accattivante e diabolico, Sharon Stone è raffigurata accasciata su una sedia dorata simile a un trono, sorridendo seducente con una gamba nuda fino alla coscia sollevata in una posa che ricorda la famosa scena di "Basic Instinct", in cui prende in giro distrae gli investigatori interrogandola su un mistero di omicidio. L'omonima dell'artista, Lady Gaga, appare nelle vesti della Venere di Botticelli in un altro quadro, non del tutto nuda ma in una posa più corposa dell'originale, essendo scesa dal piedistallo di conchiglia come per slanciarsi in prima linea sul palco. Anche qui l'artista ha abilmente copiato e raddoppiato la figura sussidiaria nel lungo abito floreale dell'immagine originale per creare una composizione più formalmente simmetrica. E naturalmente, in "Madonna with Angels", gli esseri celesti dietro la cantante sembrano più delle voluttuose showgirl di Las Vegas. Nonostante tutti i suoi atteggiamenti pubblicitari in stile Dali, incluso il suo pseudonimo teatrale, Lucien Stilss è un ritrattista estremamente dotato in possesso di una tecnica classica impeccabile e di uno spirito concettuale impeccabile. Entrambi sono particolarmente evidenti nella sua visione di una radiosa Nicole Kidman con uno scialle e un costume elisabettiano in piedi di fronte a una slot machine con in mano un vaso d'argento pieno di rose rosa. Viva Lady Gioconda! –– Maureen Flynn Lady Gioconda, Agora Gallery 530 West 25th St., 22 novembre – 13 dicembre 2013. Ricevimento: giovedì 5 dicembre, 18-20.