Un'indagine diversificata sulla nuova pittura giapponese

Desideriamo una mostra di arte contemporanea giapponese che non si limiti esclusivamente ai cloni di Hello Kitty, ed eccola qui: "Matrix of the Mind", presso Agora Gallery, 530 West 25th Street dal 24 febbraio al 17 marzo (con un ricevimento giovedì 5 marzo, dalle 18 alle 20), dimostra che alcuni artisti del Sol Levante pensano a molto di più dei simpatici personaggi dei cartoni animati.

Dan Obana, ad esempio, crea scenari digitali composti dall'immaginazione di luoghi urbani immaginari immersi nella luce dorata turneresca. Le immagini di Obana evocano la città moderna come un alveare umano, indaffarato e pieno di dramma.

Sebbene ora viva a Tribeca, New York, Toshiko Nishikawa conserva una sensibilità tipicamente giapponese nelle sue eleganti opere astratte in tecnica mista su tela, racchiuse in scatole di acrilico. Le composizioni serene di Nishikawa, incentrate su pallide strisce verticali, sono rilassanti come una pioggia estiva.

Kae Takashima sottopone l'impegnativo mezzo dell'acquarello, che impiega con squisita finezza tecnica, a una prova letterale del fuoco in opere in cui le bruciature sulla carta assumono la qualità della tradizionale pittura a inchiostro. Uno dei pezzi più intriganti di Takashima si chiama "Flower Ring", ma suggerisce perversamente un cerchio Zen trompe-l'oeil creato con pancetta parzialmente bruciata!

Naoyuki Okada è un altro residente presente a New York che ha importato una sensibilità unicamente giapponese nelle sue astrazioni poetiche ad acquerello e acrilico, spesso create su carta di riso. In dipinti come "Mind Explosion" e "Golden Pillar", la miriade di meticolose pennellate di colore di Okada evocano una radiosità quasi soprannaturale.

Immagini delicatamente delineate relative al suo destino buddista sono impiegate da Ryumei Murahashi nelle sue intricate incisioni su lastre di rame. La serie "Katana" di Murahashi, composta da 108 stampe (che indicano sia il numero delle passioni umane, secondo la dottrina buddista, sia la quantità di grani su un rosario buddista), è stata creata in più di un decennio e gli esempi qui visti rivelano la profondità del progetto complessità concettuale.

Sebbene Dominic Luttinger sia nato in Francia, ora vive in Giappone e i suoi dipinti sembrano combinare la tattilità della Scuola di Parigi e la rigogliosa colorazione con l'ornamento giapponese. Sebbene ammiri il lavoro di Gerhard Richter, Luttinger ha sviluppato il proprio stile ibrido, in cui le nature morte floreali sono animate dalla velocità gestuale dell'espressionismo astratto.

Yuumi Asatsu è un altro artista che esemplifica l'energia eclettica della pittura postmoderna, con opere che spaziano dal fotorealismo all'astratto, eseguite con una varietà di mezzi. Particolarmente emozionanti sono le composizioni della sua serie “Il colore che c'è”, in ognuna delle quali Asatsu esplora le qualità particolari di una singola tonalità, come il rosso o il blu, con accumuli di tratti sottilmente modulati.

Kenji Inoue, invece, dipinge fantasie funky, in cui figure merlate, sfumate come quelle di Mark Kostabi ma più fantasiosamente mutate, fluttuano liberamente e talvolta si decompongono in distese stellate notturne. Le composizioni di Inoue sono allo stesso tempo esplosive e composte in modo coerente, suggerendo una panoramica del conflitto globale trasformato da una mitologia personale.

Masahiko Saga mostra la sua visione dinamica, fondendo elementi di stampe ukiyo-e e pittura decorativa cinese con immagini computerizzate e stampa digitale all'avanguardia in una vibrante sintesi visiva. Le immagini di Saga di galli e fiori dai colori vivaci si rifanno all'iconografia tradizionale asiatica, ma brillano di immediatezza contemporanea.

Poi c'è l'artista conosciuto con il nome unico di Don, che esplora una gamma profonda di sentimenti in uno stile ingannevolmente semplice. Impiegando tonalità pastello uniformemente applicate come rosa gomma da masticare e azzurro baby, Don crea cerchi semplici e forme oblunghe che sostituiscono teste umane in dipinti con titoli come "Chi sei?" e “I Have Been Thinking About You” che infondono relazioni formali geometriche con inaspettate risonanze emotive.

¬¬ Maurice Taplinger

Crediti immagine: Zen, stampa giclée su tela, 40" x 34"

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